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Editoriale

Come funziona il calciomercato (centralizzato) della SPL

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A cura di Cesare Tamborini

Per gli appassionati di calciomercato l’estate scorsa è stata, senza ombra di dubbio, speciale. Come dimenticarsi le settimane a cavallo tra luglio e agosto durante le quali venivano annunciati a go-go acquisti mirabolanti da parte delle squadre saudite; Benzema, Neymar e Koulibaly solo per citare alcuni tra i più notables, come si usa nel gergo a stelle e strisce per elencare quei nomi che rappresentano l’élite.

Un calciomercato che ha, di fatto, segnato un’epoca viste le cifre pazzesche sborsate dai maggiori club della Saudi Pro League. Rivoluzione non solo dal punto di vista finanziario, ma anche, il che non è un dettaglio, nel sistema di acquisto dei giocatori.

Cristiano Ronaldo, arrivato in Arabia Saudita a gennaio 2023, è una delle stelle dell’Al-Nassr. Foto: The official Facebook account for Roshn.

Ecco PACE

E qui entra in gioco quello che i sauditi chiamano PACE, ovvero Player Acqusition Centre of Excellence. Ma di cosa si stratta? Nello specifico possiamo descriverlo come un programma, nato lo scorso anno, alla cui guida c’è il vicepresidente della SPL Saad Al Lazeez. PACE, lo chiameremo così anche noi, che ha un obiettivo molto preciso: portare la SPL tra le prime 10 leghe al mondo.

Il programma è stato introdotto per ovviare, se così possiamo dire, “Alla mancanza di un approccio chiaro al reclutamento di star globali” come sostiene Saad Al Lazeez il quale aggiunge che “L’età media dei giocatori ingaggiati era alta ed i club avevano dovuto affrontare perdite elevate per rescindere contratti dei calciatori che volevano acquistare”. “C’era una mancanza di talenti di qualità nel campionato” sentenzia il capo di PACE. PACE che, è bene sottolineare, è riferito solo ai giocatori stranieri al fine di “Rappresentare uno strumento collaborativo per la gestione (dei calciatori n.d.r.) e come sistema di supporto per fornire ai club campioni (…) allo scopo di innalzare il livello della lega” come spiega il suo numero uno.

Sette fasi

Ma concretamente come è strutturato PACE? Si costituisce di sette passaggi. In una prima fase c’è l’allocazione dei budget, il supporto dei club nella comprensione delle loro esigenze tecniche e l’aiutare le squadre a scovare talenti. Successivamente c’è l’analisi dei dati dei giocatori, il governare il processo di negoziazione e trasferimento fino al tentativo di aumentare il valore dei giocatori già sotto contratto. Infine, attuando un programma per aiutare i giocatori appena arrivati, e le loro rispettive famiglie, ad adattarsi ai nuovi club ed alla vita in Arabia Saudita.

L’Al-Hilal ha vinto la Saudi Pro League dominandola letteralmente. Foto: The official Facebook account for Roshn.

Noi vi diamo i soldi

Adesso che abbiamo visto come è strutturato PACE, ci manca di conoscere come funzioni in concreto. E qui c’è, quella che per noi europei, è la più grande differenza. Ovvero, il budget a disposizione delle squadre per il calciomercato viene assegnato dalla SPL. “Viene deciso (il budget n.d.r.) in base a diverse variabili e di questo tutti e 18 i club sono prontamente informati in largo anticipo” spiegare Saad Al Lazeez.

Chi decide i giocatori da comprare

Una volta deciso quanto ogni squadra potrà spendere si passa allo step successivo. I dirigenti della SPL e quelli dei club si incontrano per capire quali sono le esigenze in termini di giocatori. Con questo si intende tracciare una sorta di roadmap per identificare, tecnicamente parlando, l’identikit dei calciatori. Dopo di questo inizia il vero e proprio scouting degli obiettivi senza che, sottolinea Saad Al Lazeez, “PACE dia nessuna istruzione a nessun giocatore su quale club scegliere”. Ed è così che i club, una volta individuato il calciatore, vengono assistiti dalla lega in quelle che sono le operazioni formali. Club che hanno la più totale autonomia nella negoziazione, entro i limiti del budget ovviamente.

Un sistema che si potrebbe definire centralizzato e completamente agli antipodi rispetto a quello utilizzato in Europa, e non solo, ma che in Arabia Saudita è diventato necessario vista la relativa inesperienza di alcuni club nel trattare l’acquisto di grandi calciatori da top club. Noi europei sappiamo molto bene che, al giorno d’oggi, mettere sotto contratto una stella vuol dire acquisirne non solo, come recitano i contratti, le “prestazioni sportive”, ma anche “l’azienda calciatore” fatta di sponsor, collaboratori, diritti d’immagine ecc…

Next step

Ma, come si suole dire, “Non tutto è oro quel che luccica” perché, dal suo lancio, PACE ha individuato quasi 100 giocatori, ma solo dieci sono poi stati messi sotto contratto utilizzando appieno il supporto del Player Acqusition Centre of Excellence. PACE che ha quindi bisogno di tempo per rodarsi tant’è che si sta già lavorando alle prossime stagioni. Infatti, si prevede che il programma avrà come primario interesse quello di migliorare sensibilmente la qualità dei soggetti che scendono in campo. Questo prevede come punto cardine l’ingaggio preferibilmente di giocatori di età inferiore ai 21 anni e nel, non secondario, piano che riguarda il benessere dei calciatori e delle loro famiglie.

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In apertura il trofeo assegnato al vincitore della Saudi Pro League. Foto: The official Facebook account for Roshn.

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