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Fuori dal campo

Stan Wawrinka: “I sauditi mi hanno convinto”

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Wawrinka approva i sauditi

A cura di Cesare Tamborini

Se c’è un tennista che non ha peli sulla lingua, questo risponde al nome di Stanislas Wawrinka. Lo svizzero, ora trentottenne, è numero 83 del mondo ed in carriera ha vinto tre tornei del Grande Slam. L’unico che gli manca è Wimbledon che avrebbe ancor di più arricchito una bacheca nella quale spicca anche la Coppa Davis. Ed a proposito di Grande Slam, sono stati proprio i quattro maggiori tornei al mondo il focus dell’intervista che ha concesso a “L’Équipe”. Parlando al quotidiano francese, Wawrinka ha affrontato anche i temi più caldi dell’attualità tennistica, Arabia Saudita compresa.

Wawrinka con il trofeo del Roland Garros. Oltre alla vittoria nel 2015, lo svizzero vanta una finale nel 2017 persa contro Rafa Nadal. Stan Wawrinka Facebook account.

Così non va!

Ma partiamo dalla sua analisi circa i quattro majors, i quali vengono definiti dall’elvetico come “Non trasparenti sui soldi, vogliono solo più potere”. Parole dure alle quali l’atleta aggiunge la seguente riflessione “Oggi sono quelli del Grande Slam (soggetto “i tornei” n.d.r.) che raccolgono la maggior parte dei profitti che vengono poi redistribuiti solo a poche persone, nel senso che la maggior parte dei guadagni va direttamente alla loro federazione”. Wawrinka che va giù pesante anche nel sostenere che “I tornei dello Slam non hanno voglia di lavorare nella gestione dei giocatori e dei più giovani”.

Stan, come è conosciuto sul circuito, che lancia poi un suggerimento, a mo’ di ace dei tempi migliori verrebbe da dire, agli Slam: “Dovranno cambiare direzione, ma per il momento non vogliono fare un passo indietro (…). Devono adattarsi alla realtà perché sono essenziali, questo è vero, ma dobbiamo muoverci tutti nella stessa direzione”.

Gli arabi? Per me sono ok

Non può mancare una battuta, ma anche più, per il “fenomeno Arabia Saudita” ricordando che i sauditi “Sono entrati nel nostro sport attraverso la sponsorizzazione e l’organizzazione delle NextGen Finals e sappiamo bene che il tennis sarà la loro massima aspirazione sportiva nei prossimi anni”. Arabia Saudita che, come sottoliena il vincitore del Roland Garros 2015, “Supporta i giocatori; vuole far parte di questo mondo ed infatti, per il momento, da loro arrivano solo proposte positive. Perché questo? Perché probabilmente hanno imparato dagli errori commessi con la LIV Golf e vogliono fare le cose per bene unendosi al Tour (ATP Tour n.d.r.)”.

Futuro (non lontano)

Unione, o fusione che dir si voglia, che è un termine all’ordine de giorno nel mondo del tennis alla luce del fatto che è sul tavolo, ma sarebbe meglio dire “i tavoli” vista la pluralità di interlocutori, la creazione di un solo circuito. Le proposte sono due, al momento: quella ideata da Australia ed USA, ovviamente caldeggiata dai 4 dello Slam, e quella dei sauditi. Ricordiamo che gli arabi vogliono unificare ATP e WTA dietro l’investimento, da parte di Riyad attraverso il fondo PIF, di un miliardo di dollari.

La partita su come sarà organizzato il tennis del futuro, che poi tanto lontano non è, è appena iniziata e vedremo chi sarà il vincitore. La sensazione è che al momento, continuando ad usare un gergo tennistico, il match ball lo abbiano sulla propria battuta i sauditi che stanno investendo moltissimo e capaci di aver convinto della bontà del loro lavoro anche Stan Wawrinka il quale, come sappiano, non si tira indietro quando c’è da criticare.

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Foto in apertura: Stan Wawrinka Facebook account.

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