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AlUla e Al-Diraiyah, tutto secondo pronostici in Saudi League 1st Division
A cura di Cesare Tamborini
In attesa del ritorno della SPL, attualmente in pausa per lasciare spazio alla Nazionale di Renard che martedì si giocherà l’accesso ai Mondiali, diamo uno sguardo a cosa succede al di sotto del massimo campionato saudita. Volgiamo quindi la nostra attenzione alla Saudi League 1st Division che anch’essa come la SPL è giunta alla 4^ giornata.
Guardando la classifica, i nostri affezionati lettori non saranno sorpresi dal trovare al comando il duo AlUla – Al Diraiyah. Le due squadre, già favorite alla vigilia della partenza del torneo, stanno mantenendo le promesse. Pur essendo solo al 4° di 34 turni, quello che si può apprezzare è il rendimento delle due compagini. I due club sono appaiati a 10 punti, frutto di 3 vittorie ed un pareggio, e con una differenza reti di +9 per l’Al-Ula e di +7 per Al Diraiyah.

Cristian Guanca ex, tra le altre, di Al-Shabab e Colón, è alla prima stagione con la maglia dell’AlUla. Foto: The Official X account of #AlUla Club.
Promozioni no-stop
Dicevamo in apertura che non dovrebbe destare meraviglia vederle al comando, vediamo perché partendo la nostra analisi dalla prima in classifica, ovvero l’AlUla. Club che qua su CS avevamo già presentato come una squadra “dall’ascesa inarrestabile”. Nel giro di tre stagioni il club è passato infatti dalla Saudi Third Division (la quarta serie della gerarchia calcistica saudita) a comandare la classifica della serie cadetta. Il turning point del club risale a giungo del 2023 quando viene di fatto privatizzato passando sotto il controllo della Royal Commission for Al-‘Ula. In sostanza si tratta di una commissione statale sotto la direzione del principe ereditario Mohammed bin Salman. Royal Commission for Al-‘Ula che è parte integrante della ormai celebre Saudi Vision 2030.
Questo è stato il punto di svolta. La società, che fino ad allora aveva sempre militato nelle serie inferiori, fa un salto esponenziale in termini di competitività. E così è stato perché la stagione 2023/2024, la prima con la nuova proprietà, si chiude con la promozione in Second Divison League seguita dopo solo un anno da quella in Saudi League 1st Division. Ed ora è in “Serie B”. Con una rosa che vede l’ex Fiorentina Matija Nastasić non sta soffrendo di quelle “vertigini” da primato in classifica che, perché no, potrebbero esserci.
Obiettivo SPL
Vertigini che non ha neanche l’Al-Diraiyah che è seconda solamente per la differenza reti. Al-Diraiyah la cui storia e percorso sono abbastanza simili a quelli dell’Al-Ula e dei quali ce ne siamo occupati lo scorso inverno quando, incredibilmente ma vero, a febbraio avevano di fatto già vinto il loro girone di Second Division League; terza divisone del calcio saudita che, ricordiamo per dovere di cronaca, è divisa in due gironi.
Una prestazione che aveva consentito al club di essere matematicamente promosso in Saudi League 1st Division con ben 5 turni in anticipo. Un dominio schiacciante a dir poco, frutto dell’acquisizione del club da parte della Diriyah Gate Development Authority azienda facente parte del ricchissimo Fondo Pubblico di Investimenti Saudita PIF. Il che significa che, di fatto, la società è sotto il controllo di PIF.
Al Diraiyah che ha come manager uno che in Italia ce lo ricordiamo bene: Sabri Lamouchi. L’ex Parma e Inter ha assunto l’incarico all’inizio dell’attuale stagione dopo l’ottimo lavoro svolto da Fabiano Flora. Il giocatore più rappresentativo a vestire la maglia granata è Moussa Marega, il quale vanta un passato al Porto; altro calciatore di livello è l’attaccante Gaëtan Laborde, proveniente dal Nizza. Ma quel che fa più impressione è il nome di Dougie Freedman il quale la scorsa primavera ha lasciato il Crystal Palace per approdare come direttore sportivo proprio all’Al-Diraiyah. Una notizia che ha fatto scalpore poiché al momento il club saudita militava ancora nella terza divisone.

Sabri Lamouchi è alla prima stagione alla guida dell’Al-Diraiyah. Foto: Screenshot @sabri__lamouchi-2025-07-21-at-10-43-27-Instagram.
Un fatto questo che dimostra, forse più di altri, la potenza del football del Regno. Un dirigente che decide di abbandonare un club di Premier League che da lì a poco avrebbe vinto FA Cup e Community Shield per approdare in una società che è vero che aveva già la certezza della promozione, ma formalmente disputava ancora la Second Division League.
Non chiamatemi troppo “Serie B”
Se questo trasferimento ha inevitabilmente stupito, non lo stesso sentimento deve procurare il fatto di vedere la serie cadetta di tale livello. Come detto in precedenza qua su CS, il campionato, che noi per semplicità definiamo di “Serie B”, è destinato, ma in parte lo è già, ad essere un torneo a sé stante. Ovvero non il classico campionato di passaggio verso la Saudi Pro League alla quale, legittimamente, tutti i club mirano; piuttosto un torneo che sarà in grado di brillare di luce propria.
Come può avvenire questo? Primo con la presenza di club importanti. Secondo, che tali società lo disputino, sia dopo essere retrocesse dalla SPL sia che ci giochino magari da più stagioni, con il “giusto approccio”. E per fare un esempio di quello che la Saudi League 1st Division vorrebbe divenire, voliamo nel Paese da dove Dougie Freedman proviene. Qui c’è la Championship (la serie cadetta del calcio inglese) che, lavorando da anni ed anni a creare in seno ai club quell’approccio che abbiamo detto nelle righe sopra, è ora per giro di affari un torneo che si piazza appena dietro alle massime leghe europee.
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In apertura i ragazzi dell’AlUla festeggiano il successo sul campo dell’Al-Arabi. Foto: The Official X account of #AlUla Club.
